Maviret, a base di Glecaprevir e Pibrentasvir, nel trattamento dell’epatite C cronica negli adulti
Maviret è un medicinale antivirale indicato nel trattamento dell’epatite C cronica negli adulti.
L’epatite C è una malattia infettiva, causata dal virus dell’epatite C, che colpisce il fegato. Maviret contiene i principi attivi Glecaprevir e Pibrentasvir.
Il trattamento con Maviret deve essere iniziato e monitorato da un medico esperto nella gestione di pazienti affetti dal virus dell’epatite C.
Maviret è disponibile sotto forma di compresse contenenti 100 mg di Glecaprevir e 40 mg di Pibrentasvir.
La dose raccomandata è di tre compresse assunte una volta al giorno con il cibo per 8, 12 o 16 settimane.
La durata del trattamento dipende dalla presenza o meno di cirrosi epatica nei pazienti o dall’eventualità che questi ultimi siano stati trattati in precedenza con Interferone pegilato e Ribavirina, con o senza Sofosbuvir, oppure con Sofosbuvir e Ribavirina.
I principi attivi di Maviret, Glecaprevir e Pibrentasvir, bloccano l’azione di due proteine che sono essenziali per la moltiplicazione del virus dell’epatite C. Glecaprevir blocca l’azione di una proteina chiamata proteasi NS3/4A, mentre Pibrentasvir blocca una proteina chiamata NS5A. Bloccando queste proteine, Maviret interrompe la moltiplicazione del virus dell’epatite C e l’infezione di nuove cellule.
Esistono sei varietà ( genotipi ) del virus dell’epatite C. Maviret ha dimostrato di essere efficace nell’eliminare tutti i genotipi dal sangue.
In otto studi principali cui hanno partecipato oltre 2 300 pazienti affetti da epatite C, il 99% dei pazienti non-cirrotici con genotipo 1, il genotipo di HCV più frequente, è risultato negativo per il virus a distanza di 8 settimane dal termine del trattamento con Maviret e il 97% dei pazienti cirrotici è risultato negativo a distanza di 12 settimane.
L’esito negativo di un test indica che il virus non è stato trovato.
Sono stati riscontrati esiti analoghi per i genotipi 2, 4, 5 e 6.
L’efficacia del medicinale nell’eliminazione del genotipo 3 è risultata leggermente inferiore rispetto ad altri genotipi ( 95% ).
Gli effetti indesiderati più comuni di Maviret ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono cefalea e stanchezza.
Maviret non deve essere somministrato a pazienti con grave compromissione epatica.
Inoltre non deve essere usato in concomitanza con determinati medicinali quali: Atorvastatina, Simvastatina ( farmaci ipocolesterolemizzanti ); Dabigatran etexilato ( anticoagulante ); Prodotti contenenti etinilestradiolo (ad esempio i contraccettivi); Rifampicina ( antibiotico solitamente utilizzato per il trattamento della tubercolosi ); Carbamazepina, Fenobarbitale, Fenitoina, Primidone ( medicinali per l’epilessia ); Erba di San Giovanni ( un rimedio erboristico utilizzato contro la depressione e l’ansia ).
Maviret ha dimostrato di essere molto efficace nell’eliminare dal sangue il virus dell’epatite C, in particolare nei pazienti che non sono stati trattati in precedenza o che non sono affetti da cirrosi.
Il fatto che Maviret si possa somministrare senza Ribavirina e senza aggiustamenti della dose nei pazienti con gravi problemi renali rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto a medicinali analoghi.
Per quanto riguarda la sua sicurezza, gli effetti indesiderati di Maviret non destano particolari preoccupazioni.
L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha ritenuto che i benefici di Maviret sono superiori ai rischi.
La Società che commercializza Maviret condurrà uno studio sui pazienti affetti in precedenza da cancro al fegato per valutare il rischio di recidiva del tumore epatico dopo il trattamento con antivirali ad azione diretta come Maviret.
Tale studio è in corso di svolgimento alla luce dei dati che suggeriscono che i pazienti trattati con medicinali appartenenti alla stessa classe di Maviret e affetti in precedenza da epatocarcinoma possono essere a rischio di recidiva precoce del tumore. ( Xagena2017 )
Fonte: EMA, 2017
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